https://artsandculture.google.com/story/nobody-s-room-anzi-parla/twLyjcPcFaeOIg
Un progetto digitale corale in collaborazione con Museo del 900 in Milan e Google Arts and Culture a cura di Carlotta Biffi.
Nobody’s room. Anzi, parla è un progetto di Silvia Giambrone a cura di Carlotta Biffi, pensato per il Museo del Novecento di Milano e nato con l’intento di riflettere sulle dinamiche di potere che innervano la nostra società.
Nobody’s room. Anzi, parla nasce come un progetto articolato in due atti: una primo tempo che si sviluppa nella dimensione reale, prendendo forma negli spazi del Museo del Novecento, e un secondo tempo che trova il proprio spazio nella dimensione digitale.
L’esposizione online, realizzata sulla piattaforma Google Arts & Culture, promuove una visione dell’opera d’arte come esperienza collettiva. Il pubblico è chiamato a esplorare la performance di Silvia Giambrone Nobody’s room (2015), dove l’artista reinterpreta un testo di Nedzard Maksumic e definisce diciassette punti di sopravvivenza al proprio ambiente domestico. A visione avvenuta il visitatore viene invitato ad ascoltare le istruzioni dell’artista che lo sfida a condividere le sensazioni legate al proprio nucleo domestico, e inviare una breve nota vocale in risposta. I contributi audio del pubblico, periodicamente caricati sulla piattaforma, costruiscono a poco a poco una narrazione da ascoltare e condividere. La combinazione di voci e interventi differenti non solo favorisce la creazione di una comunità virtuale, ma vuole anche evocare un’idea di opera d’arte come spazio di scambio e condivisone, una zona di libera espressione capace di aprire la strada a nuove alternative di vita possibili.
La dimensione corale infine, enfatizzata dalla scelta di operare solo su file audio escludendo la componente visuale, pone il visitatore in una posizione di ascolto verso se stesso e verso l’altro, favorendo la creazione di una realtà concertata di cui l’artista è sia orchestratrice che membro dell’ensemble.